News

Le ultime novità dell’ecosistema Qwarzo

Ecodesign, chiave di volta dell’economia circolare

ecodesign

Introduzione

La storia dell'ecodesign

Nel 1996, mentre il mondo iniziava appena a intuire le conseguenze delle sue azioni sull’ambiente, Sim van der Ryn e Stewart Cowan introdussero un concetto destinato a scuotere le fondamenta del design e dell’architettura: il “design ecologico“. Non si trattava solo di un’idea innovativa, ma di una vera e propria chiamata all’azione. I due autori (designer e architetti) sostenevano che il futuro dell’umanità dovesse passare per una rivoluzione: l’integrazione perfetta tra le attività umane e i processi naturali, un equilibrio necessario per limitare il devastante impatto ambientale. Il loro messaggio era chiaro: il design non poteva più ignorare la natura, ma doveva collaborare con essa, essere la leva per rispettarne i ritmi, i cicli, i limiti.

La loro visione trovò eco nel 2002, quando William McDonough e Michael Braungart pubblicarono il manifesto che avrebbe ridefinito il concetto stesso di produzione sostenibile: “From Cradle to Cradle“. Con parole incisive e un approccio innovativo, gli autori sfidavano l’idea lineare di consumo, “dalla culla alla tomba”, proponendo invece un ciclo continuo e rigenerativo. Il loro modello di economia circolare immaginava un mondo in cui i materiali non venissero mai sprecati, ma continuamente reintegrati nei processi produttivi, come accade in natura.

Questi testi non furono solo fondamentali per le discussioni sull’architettura e il design sostenibile, ma rappresentarono una svolta nell’approccio tecnico e strategico verso l’efficienza e l’ottimizzazione. Il “design ecologico” non era più una semplice aspirazione: stava diventando una realtà tangibile. “From Cradle to Cradle” si trasformò in un vero e proprio paradigma, abbracciato da aziende, governi e organizzazioni in tutto il mondo che si evolse fino a diventare un marchio registrato, un simbolo di qualità e impegno per un futuro in cui innovazione e sostenibilità non sono solo compatibili, ma indispensabili.

L’ecodesign non era più un’utopia, ma la chiave per sopravvivere e prosperare su un pianeta in cerca di equilibrio.

Lo sviluppo dell’Ecodesign

Ll’ecodesign ha visto uno sviluppo significativo negli ultimi decenni, evolvendosi da concetto di nicchia a pratica progettuale centrale in vari settori industriali. Spinto dalla crescente consapevolezza ambientale, dalla domanda di soluzioni sostenibili e dalle normative sempre più stringenti, l’ecodesign si è affermato come un pilastro dell’innovazione.

I progressi tecnologici  hanno permesso l’uso di materiali riciclati, biodegradabili o a basso impatto ambientale, favorendo la creazione di prodotti più duraturi e facilmente disassemblabili. L’adozione di strumenti come l’analisi del ciclo di vita (LCA) aiuta i progettisti a valutare l’impatto ecologico fin dalle fasi iniziali, garantendo decisioni più informate e sostenibili.

In architettura, l’ecodesign ha portato alla nascita di edifici a energia zero e all’integrazione di fonti rinnovabili. Nel design industriale, invece, sta cambiando il modo in cui si progettano dispositivi elettronici, arredamento e oggetti di design, abbigliamento e imballaggi, rendendoli più efficienti e facilmente riciclabili.

Questo sviluppo non riguarda solo i materiali, ma parte della cultura progettuale: l’ecodesign promuove un cambiamento di mentalità, passando dalla logica del “consumo e scarto” a quella del “progettato per durare”. Aziende e governi stanno investendo sempre di più in questa direzione, con certificazioni ecologiche e incentivi volti a premiare le pratiche sostenibili, dimostrando che il futuro del design è strettamente legato alla sostenibilità.

ecodesign-1


Ecodesign e Economia Circolare

Definizione di ecodesign

L’ecodesign è un approccio progettuale che integra principi di sostenibilità ambientale in ogni fase del ciclo di vita di un prodotto, un edificio o un sistema, mirando a ridurre al minimo l’impatto negativo sull’ambiente. Si basa sull’uso consapevole delle risorse, la riduzione degli sprechi, il riciclo e la rigenerazione dei materiali, con l’obiettivo di armonizzare le esigenze umane con i processi naturali. L’ecodesign risponde alle richieste odierne di mercato e promuove soluzioni innovative che valorizzano l’efficienza, la durabilità e il rispetto per il pianeta.

Definizione di economia circolare

L’economia circolare è un modello economico rigenerativo che mira a eliminare lo spreco e a sfruttare al massimo le risorse, promuovendo il riuso, il riciclo e la riparazione dei materiali e dei prodotti. A differenza dell’economia lineare, che si basa sul concetto di “prendere, usare e gettare”, l’economia circolare  cicli virtuosi in cui i materiali vengono continuamente reintegrati nei processi produttivi, riducendo l’impatto ambientale e favorendo una crescita sostenibile. Questo modello trasforma i rifiuti in risorse, puntando a un’economia che imita i cicli della natura.

Come l'ecodesign si integra nell'economia circolare

L’ecodesign è uno strumento chiave nell’economia circolare, poiché progetta prodotti e sistemi pensando fin dall’inizio al loro intero ciclo di vita in ottica di circolarità. Integrando principi come il riuso, la riparabilità e il riciclo, l’ecodesign garantisce che i materiali e le risorse impiegati possano essere reinseriti nei processi produttivi, riducendo sprechi e inquinamento.

“Quando si realizza un prodotto, dal punto di vista ecologico, è necessario garantire una filiera di materie prime che sia coerente, la funzionalità del prodotto stesso e un fine vita sostenibile, da un punto di vista o del riutilizzo, o del riciclo o della compostabilità. – spiega Luca Panzeri, Inventore di Qwarzo® e Responsabile Ricerca e Sviluppo. “A volte l’ecodesign è banalizzato, invece è qualcosa di piuttosto complesso. Dietro un prodotto ci deve essere un pensiero sistemico, la sostenibilità deve esserci in ogni fase del processo produttivo, bisogna capire come realizzarlo con un materiale nuovo, in relazione alla sua funzione e alla sua catena produttiva. Il design ecologico di un prodotto riguarda anche la tecnologia per produrlo”.

La tecnologia Qwarzo® è pensata per le esigenze dell’ecodesign: essendo un coating a base minerale, potenzia le performance dei materiali cui è applicato senza comprometterne la funzionalità o la riciclabilità, è completamente privo di plastiche e PFAS, ed è inodore, insapore e invisibile.
Questo materiale può risolvere in modo efficace problemi, più o meno complessi, legati alla riprogettazione sostenibile dei prodotti, trasformando ogni oggetto in una risorsa potenziale per cicli successivi e contribuendo così a chiudere il cerchio dell’economia circolare.

Benefici dell'ecodesign per aziende e consumatori

In prima battuta, l’ecodesign è oggi una scelta necessaria per rispondere a nuove normative (compliance) e alla crescente domanda di prodotti ‘circolari’ da parte di filiere industriali e consumatori. Le aziende che adottano pratiche di ecodesign sono meglio posizionate per competere nel contesto economico emergente dell’economia circolare.
Offre quindi numerosi vantaggi competitivi per le aziende che lo adottano. Vediamo i principali più in dettaglio.

Accesso a nuovi mercati e clienti
L’ecodesign consente alle aziende di accedere a mercati che richiedono prodotti ecologici, come i mercati europei soggetti a normative ambientali sempre più stringenti (ad esempio, il Regolamento UE Ecodesign). I consumatori, particolarmente i più giovani, sono sempre più sensibili alle tematiche ambientali e premiano le aziende che mostrano impegno in questo ambito. Ciò permette di fidelizzare nuovi clienti e rafforzare la reputazione del marchio.

Efficienza dei costi
Implementare soluzioni di ecodesign può portare a una riduzione dei costi di produzione grazie all’ottimizzazione dei materiali, all’uso di risorse rinnovabili e alla riduzione degli sprechi. L’adozione di tecnologie e processi produttivi più efficienti permette alle aziende di risparmiare risorse, come energia e acqua, e di ridurre i costi di smaltimento dei rifiuti.

Innovazione e differenziazione del prodotto
L’ecodesign spinge a pensare fuori dagli schemi, quindi stimola l’innovazione e porta allo sviluppo di nuovi prodotti o all’aggiornamento di quelli esistenti, rendendoli più sostenibili. Ciò permette di creare un’offerta differenziata, dando all’azienda un vantaggio rispetto alla concorrenza. Ad esempio, un prodotto con una maggiore durata, una facilità di riparazione o la possibilità di essere riciclato attira una fascia di consumatori attenti all’ambiente e alla qualità.

Dice Luca Panzeri:
“In Qwarzo, l’obiettivo che ci siamo dati è fornire ai nostri clienti la tecnologia che permetta a un ecodesigner di mettere in gioco tutta la propria creatività per progettare dei prodotti dal design accattivante, ma, al contempo, sostenibili e funzionali. Un prodotto che non funziona, nessuno lo compra. Inventarci modi nuovi per realizzare prodotti nuovi, è quello che facciamo in Qwarzo tutti i giorni”.

Conformità normativa e riduzione del rischio
Le normative ambientali sono in continua evoluzione e diventano sempre più stringenti. L’adozione dell’ecodesign permette alle aziende di anticipare questi cambiamenti, evitando multe, sanzioni o ritardi legati alla non conformità. Inoltre, riducendo l’impatto ambientale delle loro attività, le aziende possono ridurre il rischio di controversie legali o di danni alla reputazione.

Ciclo di vita più lungo e riduzione del TCO (Total Cost of Ownership)
Un prodotto progettato seguendo i principi dell’ecodesign può avere un ciclo di vita più lungo, grazie alla maggiore robustezza, all’efficienza energetica e alla facilità di riparazione. Questo riduce il costo totale di proprietà per i clienti e rende i prodotti più attrattivi nel tempo. A sua volta, questo crea vantaggi economici e ambientali per i clienti, rafforzando la relazione di fiducia con l’azienda.

Reputazione e valore del brand
Adottare pratiche di ecodesign rafforza la reputazione dell’azienda come impresa responsabile e sostenibile. In un’epoca in cui i consumatori sono sempre più attenti all’etica e alla trasparenza delle aziende, essere percepiti come leader nella sostenibilità ambientale diventa un importante fattore di successo. Ciò può tradursi in una maggiore fidelizzazione dei clienti e attrarre investimenti da parte di fondi interessati alla responsabilità sociale e ambientale.

Miglioramento delle relazioni con stakeholder e investitori
Le aziende che integrano l’ecodesign nelle loro strategie di business possono ottenere una maggiore fiducia da parte degli investitori, che sempre più spesso privilegiano investimenti sostenibili (ESG: Environmental, Social and Governance). Anche le relazioni con fornitori, partner commerciali e comunità locali possono migliorare, favorendo collaborazioni di lungo termine.

Maggiore resilienza aziendale
L’ecodesign può rendere le aziende più resilienti di fronte a cambiamenti esterni, come la volatilità dei prezzi delle materie prime o l’introduzione di nuove regolamentazioni. Un design più efficiente e sostenibile, che riduce la dipendenza da risorse non rinnovabili, permette all’azienda di adattarsi più facilmente ai cambiamenti, riducendo i rischi legati a fattori esterni.

720px-Cradle_to_Cradle_concept
Fonte: Wikipedia

Vantaggi per i consumatori

Un prodotto progettato secondo i principi di ecodesign offre, indirettamente, numerosi benefici anche ai consumatori, a partire dal risparmio economico a lungo termine. I prodotti tendono a essere più efficienti dal punto di vista energetico e più durevoli, riducendo i costi legati al consumo di risorse e alla sostituzione frequente. Inoltre, spesso utilizzano materiali non tossici, garantendo maggiore sicurezza per la salute. Un altro vantaggio è la facilità di riparazione, che consente di estendere la vita utile dei prodotti e ridurre i rifiuti.

Un prodotto circolare permette ai consumatori di ridurre la propria impronta ecologica, favorisce inoltre l’accesso a soluzioni innovative e tecnologiche, migliorando l’esperienza d’uso. Le aziende che adottano pratiche di ecodesign tendono a offrire maggiore trasparenza, permettendo ai consumatori di fare scelte informate in linea con i propri valori di sostenibilità.

Al vertice della lista di vantaggi c’è naturalmente la maggiore salvaguardia ambientale, la tutela del Pianeta in cui tutti viviamo, che l’economia circolare permette e di cui l’ecodesign è la chiave di volta.

Il ruolo delle politiche governative e delle normative ambientali

Le politiche governative e le normative ambientali svolgono un ruolo cruciale nella promozione dell’economia circolare, di pratiche industriali sostenibili e prodotti più sostenibili.
L’UE è talmente consapevole del ruolo che ha l’ecodesign per raggiungere determinati obiettivi che lo scorso maggio ha approvato il Regolamento Ecodesign o Regolamento sulla progettazione ecocompatibile (in inglese ESPR, Ecodesign for Sustainable Products Regulation), volto a stabilire parametri chiari per la sostenibilità dei prodotti, introducendo standard minimi in materia di durabilità, riparabilità, efficienza energetica e riciclo dei beni, contrastando le pratiche di obsolescenza prematura e apportando anche la novità del passaporto digitale del prodotto come strumento di trasparenza e tracciabilità.
Già prima di questo specifico regolamento dedicato all’ecodesign, che vige ora come riferimento generale per la produzione di quasi tutti i prodotti (specificati in articolo 18 comma 5), altre normatiche europee hanno richiamato questo tipo di approccio.

L’ecodesign gioca un ruolo chiave nella proposta della PPWR (Packaging and Packaging Waste Regulation), il regolamento europeo sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, che incentiva l’adozione di principi di ecodesign per garantire che gli imballaggi siano più facilmente riutilizzabili, riparabili e riciclabili. Questo significa che gli imballaggi dovranno essere progettati in modo da ridurre la complessità dei materiali utilizzati (ad esempio, meno materiali misti difficili da separare) e migliorare la riciclabilità.

In definitiva, il quadro normativo e politico crea le condizioni per spingere le aziende a innovare e migliorare i propri processi produttivi, incentivando pratiche più sostenibili. Queste misure aiutano a guidare la transizione verso un’economia circolare, promuovendo la produzione di beni che riducono gli sprechi e massimizzano il riutilizzo e il riciclo dei materiali.

I Principi Fondamentali dell’Ecodesign

I principi che guidano l’ecodesign sono l’uso efficiente delle risorse, la longevità e riparabilità dei prodotti, la minimizzazione dell’impatto ambientale durante il ciclo di vita del prodotto e il fine vita.
Da un punto di vista tecnico il processo di ecodesign può essere ricondotto a 7 fasi.

Questi principi tecnici non solo promuovono l’innovazione e la sostenibilità, ma creano anche un ciclo virtuoso in cui l’ecodesign si integra nelle pratiche industriali quotidiane, favorendo un impatto positivo sull’ambiente.

Ecodesigner di spicco

Alcuni designer e progetti hanno avuto un impatto significativo a livello internazionale, promuovendo una visione sostenibile del design e ispirando una nuova generazione di professionisti, tra di essi: William McDonough, co-autore del libro manifesto From Cradle to Cradle, uno dei pionieri del design circolare; il designer francese Philippe Starck, noto per i suoi progetti iconici, ha abbracciato i principi dell’ecodesign con prodotti come la sedia Broom, realizzata in materiale riciclato; Ross Lovegrove, famoso per il suo approccio futuristico, integra l’ispirazione dalla natura nei suoi design e utilizza materiali sostenibili.

In ambito packaging, uno dei settori che maggiormente sta trainando la sperimentazione secondo principi di ecodesign, stanno emergendo diverse personalità: Tom Szaky, un pioniere del packaging circolare, fondatore di TerraCycle, azienda che trasforma rifiuti difficilmente riciclabili in nuovi prodotti e promuove un sistema di packaging riutilizzabile per grandi marchi, riducendo i rifiuti a monte.
Possiamo ancora citare Neri Oxman, designer e architetta, Oxman ha esplorato il concetto di packaging biodegradabile e biomimetico attraverso il Mediated Matter Group al MIT, ispirandosi ai processi naturali per creare imballaggi che si degradano senza impatto sull’ambiente; Naoto Fukasawa, noto per il suo design industriale, ha lavorato con aziende come MUJI, proponendo packaging minimali, spesso riutilizzabili e realizzati con materiali ecologici, riducendo lo spreco e l’impatto ambientale.
Diversi premi internazionali oggi selezionano e promuovono la visibilità di prodotti innovativi, nuovi materiali e designer che lavorano con approccio ‘eco’. Tra di essi ricordiamo: German Ecodesign Award, Tocco Future Materials Award, Green Product Award .

_MD57016

Come implementare l'ecodesign nella propria azienda

Per implementare l’ecodesign in azienda è fondamentale iniziare con una valutazione dell’impatto ambientale dei prodotti e dei processi esistenti, utilizzando strumenti come l’analisi del ciclo di vita (LCA) per identificare le aree di miglioramento. Successivamente, è necessario fissare obiettivi di sostenibilità chiari, formare un team multidisciplinare e magari ricorrere alla consulenza di designer esterni specializzati (se non sono già presenti in azienda). Lo sviluppo di competenze in questo ambito è decisamente importante, ma possono essere trovate anche attraverso la collaborazione con nuovi fornitori.

La collaborazione con fornitori sostenibili è cruciale per garantire l’implementazione di nuove strategie di produzione e sviluppo prodotto in ottica di circolarità. Da questo punto di vista, Qwarzo è un partner ideale per supportare le aziende nella transizione verso l’economia circolare, grazie alla sua cultura basata sulla ricerca scientifica che la spinge ad accettare ogni sfida.

Qwarzo® è un coating, ma non solo un coating: è una tecnologia estremamente versatile, altamente scalabile e facile da implementare, ideale nel mondo del packaging e in tutti i settori di produzione che cercano una soluzione ecologica, innovative ed efficace.

RICHIESTA REPORT




    Dichiaro di aver letto e di accettare la privacy policy presente sul sito ed autorizzo inoltre il trattamento dei miei dati personali secondo la Sezione 13 del Decreto Legislativo n. 196/2003 art. 13 del Regolamento generale sulla Protezione dei Dati (EU) 679/16 (GDPR). *